I due falchi
I due Falchi
Il re e i due falchi pellegrini
Cosa ci insegna questa storia
Siamo tutti nati per volare, per sprigionare l’incredibile potenziale che possediamo come esseri umani.
Ma a volte ci sediamo sui nostri comodi rami casalinghi, attaccati solo a quello che ci risulta confortevole e "familiare".
Le possibilità sono infinite, ma per molti di noi, rimangono sconosciute.
Passiamo così il tempo a vivere una vita mediocre e destinati a vivere di rimpianti.
Quello che è successo al falco di questa bellissima storia è ciò che succede alla maggior parte delle persone quando non riescono ad allontanarsi da quella che si chiama zona di comfort.
Buona lettura!
Una volta un re ricevette in regalo due magnifici falchi.
Erano falchi pellegrini, gli uccelli più belli che avesse mai visto. Diede i suoi preziosi falchi al suo capo falconiere per allenarli.
I mesi passarono e un giorno il capo falconiere informò il re che, anche se uno dei falchi era maestosamente volato altissimo nel cielo, l’altro uccello non s’era mosso dal suo ramo dal giorno in cui era arrivato.
Il re convocò guaritori e stregoni da tutte le terre per prendersi cura del falco ma nessuno riuscì a farlo volare.
Presentò allora il caso ai membri della sua corte, ma il giorno successivo, il re vide attraverso la finestra del palazzo, che l’uccello non si era ancora mosso dal trespolo.
Avendo provato ogni cosa, il re pensò tra se e se “forse ho bisogno di qualcuno che conosca meglio la campagna per capire la natura di questo problema.”
Così chiamò la sua corte e disse “andate e portate un contadino”.
In mattinata, il re fu elettrizzato di vedere il falco volare alto sopra i giardini del palazzo e disse ai membri della corte “portatemi la persona che ha fatto questo miracolo!”
La corte velocemente andò dal contadino e lo accompagnò di fronte al re.
Il re quindi gli chiese: “dimmi, come hai fatto a far volare questo falco?”
Con la testa inchinata il contadino disse: “è stato molto facile sua altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui l’uccello era seduto”.